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Knowledge organization on the Web
ISKO-IWA meeting
Napoli=Naples : 5 September 2008
La presentazione completa è disponibile in formato PDF. Scarica
Molto spesso si parla di intelligenza collettiva come di un fattore caratterizzante le applicazioni che fanno capo al cosiddetto Web 2.0, e molto spesso si tende a generalizzare e a semplificare, proponendo idee, ragionamenti e studi esclusivamente incentrati su quanto di positivo e produttivo vi è nell'applicare l'intelligenza collettiva al Web.
Le folksonomie e le applicazioni che si fondano in qualche modo sulla "forza dei numeri" vengono proposte come un superamento netto e deciso di quanto esisteva prima, ma siamo certi che sia tutto oro? Ha senso sul Web mettere da parte l'individuo visto come entità singola ed indipendente? Ha senso sul Web ritenere valido l'apporto della "massa pensante" e fondare su di essa sistemi di condivisione della conoscenza?
A ben vedere, la possibilità di utilizzare il Web come strumento di condivisione e diffusione della conoscenza non sempre passa attraverso l'applicazione di questi modelli, anzi il mio studio mette in discussione il modello stesso di folksonomia, così come viene messo in discussione l'apporto qualitativo che la massa degli utenti è in grado di dare, per esempio su Wikipedia.
Basta provare a confrontare alcune definizioni presenti su Wikipedia per rendersi conto dei limiti intrinseci di questo approccio, che mette in secondo piano l'importanza della responsabilità individuale, a tutto vantaggio delle dinamiche da formicaio. Ma è questo quel che ci si attende da un'enciclopedia, anche se "libera"? I risultati di una ricerca su Wikipedia sono sufficientemente attendibili? E soprattutto, i suoi utenti sono al corrente dei potenziali rischi?
Ecco, lo studio -- semplice ed empirico, ma fondato sull'essenza stessa dell'intero Web 2.0 -- tenta di proporre un approccio intellettualmente onesto, e tenta -- al di là degli slogan sin troppo semplici -- di discernere tra vox populi e verità su un qualsiasi argomento che può finire su Wikipedia, o anche su cento o mille blog.
La conclusione è che -- anche se molto interessanti -- questi modelli vanno utilizzati con consapevolezza e con molta attenzione, altrimenti si rischia di spacciare per vero quel che invece è soltanto "popolare" o ritenuto come vero da molte persone. In questi casi l'intelligenza collettiva rischia di assomigliare molto di più alla discutibile autorevolezza del branco che alla corretta condivisione dello scibile umano.
È la somma che fa il totale? : l'intelligenza collettiva e la condivisione della conoscenza sul Web / Roberto Castaldo = (Knowledge organization on the Web : ISKO-IWA meeting : Napoli=Naples : 5 September 2008) = (ISKO Italia. Documenti) -- <http://www.iskoi.org/doc/web11.htm> : 2008.08.01 - 2009.09.11 -