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<varano.giovanni @
relazione presentata all'Incontro ISKO Italia-UniMIB : Milano : 24 giugno 2005
Attraverso una sperimentazione pratica dimostreremo come sia possibile utilizzare una struttura basata sulle faccette in un'architettura dell'informazione pensata per un sito istituzionale come quello di un'università. In particolare abbiamo concentrato i nostri studi pratici sul web dell'Università per Stranieri di Perugia. Quello che andiamo a illustrare è un qualcosa di innovativo e non ancora utilizzato ufficialmente al posto della classica struttura e architettura del sito web.
Si è deciso di utilizzare come criterio di classificazione generale delle informazioni la classificazione a faccette che risulta essere un sistema aperto, pronto a qualunque tipo di aggiornamento, dinamico, e ricco di vantaggi anche per l'utente finale. Con tale sistema abbiamo fatto in modo che le informazioni possano essere reperite in modo più rapido, senza generare confusione. Abbiamo dato la possibilità all'utente di sfruttare ricerche incrociate, mettendolo nelle condizioni di trovare esattamente quello che cerca rendendo piacevole e non frustrante la sua permanenza sul sito.
Prima di entrare strettamente nel merito della sperimentazione è necessario introdurre i concetti fondamentali di classificazione su cui ci siamo basati.
Per faccetta si intende l'insieme di tutte le categorie (i foci) che, generate applicando uno specifico principio di divisione, descrivono una delle tante "sfaccettature"/proprietà/caratteristiche dell'ambito che si vuole classificare.
Nella compilazione di uno schema di questo tipo è necessario prevedere più faccette, tutte quelle considerate utili a classificare e a descrivere ciò che si vorrà catalogare. Si realizza così un sistema di classificazione costituito di fatto da una serie di gruppi di termini (appunto le faccette) e che è compilato con estremo rigore poiché ognuno di questi gruppi è basato su un unico principio di divisione che rende esclusivo ogni settore. È necessaria però un'attenta analisi preliminare di ciò che si vuole classificare per individuare le caratteristiche (faccette e foci) più rappresentative. Questa fase, di fondamentale e strategica importanza, prende il nome di "analisi a faccette".
Secondo Merholz (2002), una classificazione di questo tipo permette ai dati di "speak for itself": durante l'indicizzazione degli item (oggetti) il classificatore ha il compito di descrivere l'unità da catalogare rispetto alle faccette previste, assegnando per ogni faccetta il suo focus più adatto. La classe di appartenenza dell'oggetto verrà generata automaticamente dalla sintesi di ogni focus scelto per ogni faccetta.
Un fattore molto importante da tenere in considerazione nei sistemi di classificazione è dato dal loro grado di scalabilità. Se in un sistema di tipo gerarchico-enumerativo l'aggiunta di una nuova categoria comporta la modifica delle classi dello stesso livello e, di conseguenza, la riclassificazione del materiale già archiviato, in un sistema analitico-sintetico ogni faccetta è autonoma rispetto alle altre. Si può sempre aggiungere una nuova faccetta descrittiva di un nuovo aspetto dell'oggetto e non si avranno ripercussioni di alcun tipo sulle altre faccette, a condizione che il criterio di mutua esclusività venga sempre garantito.
La scalabilità assicurata dunque dalle tecniche di sintesi è una caratteristica la cui strategica importanza nella progettazione degli schemi di classificazione per sistemi informativi di vario tipo non può non essere colta.
Ma perché la classificazione a faccette è tanto importante per la gestione dell'organizzazione delle conoscenze?
Uno dei primi e forse più grandi benefici della classificazione a faccette è che anche senza conoscere il nome di un oggetto, si puè ottenere una spiegazione molto accurata di che cos'è dalla sua descrizione in termini di molte categorie di informazioni mutualmente esclusive. Se si vuole provare a descrivere un frigorifero, per esempio, si possono utilizzare fattori quali le sue misure, il materiale con cui è prodotto, il colore, la sua posizione all'interno di una casa, le sue funzioni principali.
Specialmente nei computer-based retrieval enviroment, l'insieme delle faccette non deve essere troppo complicato per l'utente: bisogna tendere sempre ad una pianificazione della struttura delle informazioni user-oriented.
Tornando al nostro caso preso in esame, vediamo quali sono i principi e la struttura che stanno alla base del nostro sistema. Iniziamo dall'ordine interno delle classi principali:
l'ordine di citazione standard previsto dallo schema generale del CRG, così come le categorie che vi sono impiegate, può essere considerato uno sviluppo delle categorie di Ranganathan (Personalità, Materia, Energia, Spazio e Tempo) (Ranganathan, 1960).
Negli anni Sessanta vennero compiuti svariati tentativi di raffinare questa analisi di base di Ranganathan, principalmente per quanto riguarda le relazioni fra concetti (Perreault, 1965). Nell'ambito del CRG il lavoro si concentrò invece sull'identificazione di categorie più specifiche, e infatti l'inclusione di categorie come Oggetto, Tipo, Parte, Proprietà facilitò notevolmente l'esercizio dell'analisi categoriale. Come si può vedere nei lavori di Vickery (1958) , Foskett (1963), Langridge (1976), Mills (1960) e altri, l'insieme di categorie fondamentali fu espanso dalle originarie cinque di Ranganathan a un potenziale massimo di tredici.
La gamma completa di categorie è usata probabilmente soltanto nei soggetti tecnologici, mentre in alcune discipline (in particolare arti e discipline umanistiche) si trovano variazioni all'ordine di citazione standard; ciononostante, questo progresso teorico si è rivelato di inestimabile valore nell'esercizio pratico della costruzione e dello sviluppo di tavole con l'utilizzo dell'analisi a faccette.
Le categorie standard utilizzate per l'analisi dei termini nel lavoro di revisione della BC2 sono le seguenti:
Queste tredici categorie sono state trovate adeguate a trattare il vocabolario di un ampio spettro di soggetti (sebbene per un dato soggetto solitamente si possa identificare un numero minore di categorie).
Quando nell'ambito di un soggetto viene identificata una data categoria, i suoi membri costituiscono una faccetta in quel soggetto, es. la categoria di Oggetti o entità in zoologia è nota come faccetta Organismi, la categoria dei Processi in patologia è la faccetta Malattia.
Questi raggruppamenti sono chiamati schiere [inglese array], e la proprietà che li definisce è chiamata principio di divisione. L'ulteriore disposizione all'interno delle schiere (ordine all'interno della schiera) solitamente non è basata su alcun principio specifico, sebbene talvolta siano applicabili degli ordini ovvi (quali sequenze cronologiche, di sviluppo o spaziali). Di solito l'ordine all'interno delle schiere, ed anche fra schiere, non è soggetto ad alcuna regola teorica, bensì viene deciso pragmaticamente.
Il dispositivo opera riservando blocchi di notazione sotto ciascuna classe all'addizione diretta di qualsiasi classe precedente. Non è richiesto alcun indicatore di faccetta né dispositivo di collegamento, poiché il conflitto notazionale viene evitato dall'assegnazione appropriata della notazione da parte del compilatore della tavola. L'indicizzatore si limita a sommare i codici notazionali per gli elementi costituenti della sua analisi concettuale; poiché questo, per definizione, deve essere fatto secondo l'ordine alfabetico rovesciato, ciò serve anche a correggere qualsiasi errore che l'utente commettesse nell'ordine di citazione. In pratica l'indicizzatore ha solo bisogno di stabilire la notazione per i concetti individuali nel soggetto contenuto in un documento, e combinarli in ordine rovesciato, affinché sia generato il codice di classe, senza che gli sia necessario considerare le faccette rappresentate, né l'ordine di citazione
Alcuni concetti introduttivi
La classificazione analitico-sintetica
Le classificazioni analitiche-sintetiche abbandonano l'idea di un'enumerazione a priori di tutte le classi favorendo piuttosto una metodologia che consente di creare categorie sul momento partendo solo da alcuni elementi preventivamente stabiliti: le faccete e i foci. Iniziamo col dare una definizione di tali termini per permettere la piena comprensione di ciò che andremo a spiegare.La fase di analisi
La prima cosa da fare al momento della progettazione del portale che vogliamo creare è scegliere lo schema generale di classificazione a cui vogliamo fare riferimento. La struttura generale proposta dal Classification Research Group rappresenta a nostro avviso il sistema dinamico più evoluto. Questo schema è stato adottato ad esempio in modo integrale dalla Bliss Classification 2' edizione (BC2) e opera una revisione che incorpora molti principi teorici dell'analisi a faccette. Pur mantenendo e conservando le caratteristiche centrali della classificazione originale (BC1) e l'infrastruttura generale di quel sistema -- l'ordine delle classi principali, l'ordine grossolano all'interno delle classi, la notazione in lettere e la mnemonica principale -- le nuove tavole incorporano tutti gli aspetti della moderna teoria della classificazione -- una rigorosa e logica analisi in faccette e loro schiere costituenti, l'imposizione di un ordine di citazione coerente e prevedibile per mezzo di una tavola invertita, una capacità teoricamente illimitata di sintetizzare soggetti composti, e l'uso di una notazione retroattiva, che risparmia la necessità di indicatori di faccetta e semplifica notevolmente il processo di costruzione del codice di classe. Il nuovo schema offre un livello di dettaglio nella terminologia e una possibilità di sintesi tali da essere particolarmente adatti a collezioni di documenti altamente specializzati, e per alcune discipline non esistono altri linguaggi di indicizzazione paragonabili, né generali né speciali. Ciò è vero in particolare per l'Assistenza sociale e gli argomenti correlati, in cui l'adozione della BC2 è stata particolarmente ampia. Uno sviluppo recente è stato costituito dall'adozione della BC2 da parte di diverse collezioni universitarie di medie dimensioni all'Università di Cambridge, fatto che ha implicazioni considerevoli per il futuro dello schema. (Attar, 2000)
Ordine interno delle faccette
All'interno di una particolare faccetta può avvenire un ulteriore raggruppamento dei termini, a seconda di diversi attributi o caratteristiche.Ordine tra le faccette: ordine di citazione standard
Le categorie standard vengono citate nell'ordine dato sopra, di Oggetto - Tipo - Parte ecc.; il che significa che un soggetto composto, che consista di termini tratti da più di una categoria, li combinerà in tale ordine.
Notazione
Il processo meccanico di sintesi dei codici di classe è ulteriormente facilitato dalla notazione dello schema. L'originaria notazione in lettere della BC1 è stata conservata nella struttura generale, in quanto le notazioni in lettere presentano diversi vantaggi. La base notazionale è grande, e utilizzando lettere si possono ottenere codici di classe più corti. Nella BC2 la notazione è utilizzata in un modo più sofisticato, così da effettuare la sintesi dei codici di classe senza bisogno di indicatori di faccetta. Tale dispositivo, ossia la notazione retroattiva, è, come l'ordine di citazione, incorporato nella tavola, e consolida ulteriormente i processi meccanici di costruzione dei numeri di classe.