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intervento al 9' Incontro ISKO Italia : Firenze : 11 aprile 2019
La presentazione è disponibile in formato MS Powerpoint. Scarica
Si parla di overload informativo quando un flusso di dati non viene interamente tradotto in informazione perché supera (over) le capacità di elaborazione (load) del sistema ricevente, mandandolo in crisi.
Il paradosso del sovraccarico cognitivo è che spesso la conoscenza acquisita in caso di overlflow è minore rispetto a quella risultante da un flusso più ristretto, ma rimasto nei limiti.
Un paradosso che nella nostra era della comunicazione digitale coinvolge e travolge tutta la società, ma che si è originariamente manifestato nel ristretto ambito dei grandi centri di ricerca tecnologica; significativamente proprio quelli che gareggiavano nel lancio dell’industria dell’informazione, sulla spinta della II Guerra Mondiale.
Nel 1951, al termine di un viaggio attraverso la nascente industria ICT degli USA, il bibliotecario indiano Shiyali Ramamrita Ranganathan scrisse il libro “Classification and communication”, in cui proponeva un’accezione della classificazione come nuovo media, capace di contrastare il rischio overload, rendendo il flusso più personalizzato, preciso e fruibile; una possibilità basata sull’APUPA pattern, il conveniente ordinamento dei record permesso dalla Colon Classification, da lui concepita un quarto di secolo prima e oggi detta “a faccette”; una tecnica sempre più di moda e sempre meno conosciuta, sempre più attuale ma non ancora attuata come meriterebbe.
Vi era giunto combinando una lunga pratica classificatoria con i suoi studi universitari di matematica e con le grandi scoperte scientifiche di quegli anni. La ricerca prova a seguire delle possibili origini di questo pensiero, evidenziando possibili relazioni tra discipline, civiltà ed epoche distanti: gli astronomi dell’India medievale con Keplero, nelle poco conosciute vesti di padre dell’ottica moderna; i Gesuiti che portavano in Europa le scoperte orientali sull’infinito, ben prima dell’infinita lite Leibniz-Newton; la termodinamica del vapore e la complessità quantistica e relativistica; i pragmatisti americani e l'attenzione all'esperienza utente all'interno dei primi grandi magazzini, i mistici indiani, i biologi evoluzionisti e gli esploratori di un inconscio ormai innegabilmente emerso.
Muovendosi in diversi ambiti disciplinari, il relatore risale la linea di penombra della conoscenza, laddove ciò che sappiamo di non sapere, e per questo cerchiamo di conoscere, rivela inaspettate frange di relazione con quello che non ricerchiamo, perché ancora non pensiamo di poter sapere.
La ricerca è nata da un seminario di Carlo Bianchini e su proposta di Claudio Gnoli e si sta sviluppando nel gruppo di ricerca "Modello APUPA e penombra della conoscenza". Interventi precedenti sono stati presentati a Eureka! Festival della scienza di Roma 2018, alla 15th International ISKO Conference (Porto, Portogallo, 9-11 luglio 2018) e all'International Conference "Exploring the Horizons of Library and Information Sciences: From Libraries to Knowledge Hubs" (7-9 August 2018, Indian Statistical Institute, Bangalore). Tali incontri internazionali hanno dato modo di proporre l'avvio di una rete internazionale che prepari un percorso condiviso di piccoli eventi di ricerca decentrati, in preparazione del prossimo centenario della prima intuizione della Colon Classification. In tale contesto si ricercano in particolare studiosi di matematica e calcolo umbrale.
Luca Giusti si occupa di marketing in Liguria Digitale, azienda di servizi digitali per la pubblica amministrazione. I suoi interessi professionali e di ricerca riguardano i fondamenti dell’organizzazione della conoscenza e in particolare l’applicazione di information retrieval e search engine optimization allo sviluppo della dimensione territoriale e locale. Da più di dieci anni è membro attivo dell'ISKO, intervenendo come relatore a incontri nazionali e internazionali e partecipando a gruppi di ricerca del capitolo italiano di ISKO, tra gli altri quelli su classificazione e matematica o sul rapporto tra organizzazione della conoscenza e saperi locali. Ha recentemente pubblicato “Matematica, cibernetica e il pattern APUPA di Ranganathan” su Bibliotime: rivista elettronica per le biblioteche della sezione Emilia Romagna dell’Associazione italiana biblioteche e “The APUPA bell curve: Ranganathan’s visual pattern for knowledge organization“, con Carlo Bianchini e Claudio Gnoli, su Les Cahiers du Numérique, numero monografico su “La classification à facettes revisitèe”.
Penombra alle sorgenti: / Luca Giusti = (ISKO Italia. Documenti) – <http://www.iskoi.org/doc/firenze19/giusti.htm> : 2019.04.02 - 2019.04.16 -