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organizzata da AIB Piemonte in collaborazione con le Biblioteche civiche torinesi e ISKO Italia
in occasione della presentazione del volume "Classificazione a faccette"
Vi dò il benvenuto. Faccio solo una breve presentazione dell'iniziativa, perché l'introduzione vera e propria, come abbiamo concordato, spetta al dottor Revelli. Innanzitutto voglio ringraziare le Biblioteche civiche di Torino per l'ospitalità, soprattutto Paolo Messina, Cecilia Cognigni, e la effettiva padrona di casa che è Patrizia Zanetti, la responsabile della biblioteca.
Questo incontro è la prosecuzione ideale di un incontro che aveva proposto il CER [Comitato esecutivo regionale] dell'AIB Piemonte nel gennaio 2001 in questa stessa sala, a cui avevano partecipato anche due degli attuali relatori: Revelli e Gatto; allora c'erano anche Crocetti e Agnoli. Si partiva dalla presentazione dell'edizione italiana della classificazione Dewey 21esima edizione, per fare poi un excursus sulla classificazione e il suo uso nelle biblioteche, e si concluse con un intervento legato all'applicazione informatica della classificazione come strumento per il recupero dell'informazione.
In un certo senso noi partiamo da quell'intervento di Gatto, e abbiamo voluto approfondire il taglio interdisciplinare, perché sostanzialmente, come abbiamo spiegato anche nel titolo, la classificazione a faccette fa ancora fatica ad imporsi nel mondo delle biblioteche, e invece si sta diffondendo nel mondo del Web come strumento di recupero dell'informazione, nel campo dell'organizzazione dell'informazione nelle aziende, nei negozi online come strumento per selezionare i prodotti in vendita. Il taglio interdisciplinare è suggerito dalla fortuna che sembra avere attualmente la classificazione a faccette nell'ambito Web più che nelle biblioteche fisiche tradizionali vere e proprie. Sentiremo anche i motivi che spiegano questa differenza e questa per il momento rara utilizzazione. Di fatto comunque dobbiamo metterci in testa, come bibliotecari, che la classificazione non è una cosa solo nostra, anche se magari abbiamo quest'idea, soprattutto pensando a classificazioni tradizionali come la Dewey. La classificazione attualmente interessa altre comunità di esperti: esperti in architettura dell'informazione, in intelligenza artificiale, in Web semantico, ma anche per esempio studiosi di filosofia, di logica, di linguistica... Questo spiega il motivo per cui un taglio interdisciplinare sembra più adatto a cogliere le caratteristiche di questa metodologia di organizzazione dell'informazione.
Attualmente nel mondo esistono diverse esigenze: si parla di società dell'informazione, di società della conoscenza, di economia basata sulla conoscenza, che cioè individua la conoscenza come un valore con un grosso peso economico, che assicura un vantaggio competitivo alle nazioni. Ma per passare dall'informazione non strutturata alla conoscenza, è necessaria una strutturazione, un'organizzazione, che renda possibile il recupero e l'utilizzazione dell'informazione. Il taglio interdisciplinare quindi è richiesto anche dal fatto che esistono diverse esigenze, un'esigenza a diversi livelli della strutturazione dell'informazione e quindi dell'utilizzo della classificazione.
Questo taglio interdisciplinare è soprattutto presente in una nuova disciplina che si chiama "knowledge organization"; questa disciplina ha trovato un forum di discussione e promozione delle ricerche e delle iniziative in un'associazione internazionale che è l'ISKO, International society for knowledge organization. L'ISKO ha anche una sezione italiana, di cui Claudio Gnoli è il coordinatore dal 2003. Esiste anche una lista di discussione.
L'occasione di collegamento fra ISKO Italia e questa giornata è data dal fatto che abbiamo recentemente reso disponibili in rete due resoconti. Uno è quello della giornata prima citata, che ci era sembrato valesse la pena di documentare, perché la classificazione non è un argomento di cui si parli moltissimo, ma quelle poche volte desta un certo interesse. È un documento relativo a un'iniziativa AIB Piemonte: così abbiamo fatto una joint-venture tra le due associazioni. In questa per ora piccola sezione di documenti sul sito di ISKO Italia, c'è anche un altro resoconto di un evento ancora precedente, del 1994, collegato all'ISKO: c'è una relazione di Eugenio Gatto che era stata pubblicata su AIB-CUR e poi tra i "Documenti AIB-CUR", e recentemente per motivi tecnici non era più raggiungibile. Ringraziando Eugenio di averci messo a disposizione questo testo, informo quindi chi fosse interessato che c'è la possibilità di consultarlo.
ISKO Italia è il capitolo italiano di un'associazione internazionale, di cui una caratteristica è proprio quella di cui parlava Minsenti, cioè l'interdisciplinarietà fra queste materie che sono in qualche modo connesse fra loro. È nata soprattutto da bibliotecari e studiosi di classificazione, in particolare Ingetraut Dahlberg, una studiosa tedesca, però si propone di ampliare la base e lo scambio con altre discipline, come filosofia, linguistica, informatica. Siamo un piccolo gruppo di soci attivi, e qualcuno partecipa a congressi internazionali.
>> Soggettazione a faccette / Carlo Revelli
Le dimensioni dell'informazione : attualità della classificazione a faccette tra biblioteconomia e Web : giornata di studio AIB Piemonte-ISKO Italia : Torino : 12 giugno 2004 : atti / a cura di Caterina Barazia e Claudio Gnoli = (ISKO Italia. Documenti) -- <http://www.iskoi.org/doc/dimensioni.htm> : 2004.10.13 - 2006.01.05 -